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Voto 6,5/10 Con il recentissimo ‘Sea Eternally Infested’ (2014) gli Anguish Force ci avevano proposto uno dei dischi più interessanti della loro oramai ventennale carriera, anche grazie all’apporto di un nuovo vocalist, Val Shieldon, che con nuova carica rinnovava la proposta musicale del combo altoatesino. È stato quindi con un po’ di dispiacere, a neanche poche settimane dalla pubblicazione del disco, che abbiamo appreso l’uscita dalla band del cantante, con conseguente ennesimo cambio di line-up. Il nuovo Kinnall si insedia così dietro al microfono e questo EP/singolo, ‘Shark Attack’, è il modo scelto dalla band per presentare al pubblico la nuova formazione.
Pubblicato dalla Defender Records, l’EP in questione va a comporsi di sei tracce: oltre alla title-track, estratta come singolo proprio dall’ultimo full-length in studio e qui ri-registrata con il nuovo cantante, troviamo tre inediti e due bonus track, di cui una live. In tutte e sei figura dunque il nuovo vocalist al fianco della line-up già rodata da alcuni anni, ricordiamo composta da Luigi “LGD” Guarino (chitarra), Luk Az (chitarra), Rudymental (basso) e Pemmel (batteria). Da una band legata saldamente all’heavy più classico con influenze fra lo speed e il thrash non ci aspettavamo grandi stravolgimenti, e infatti ‘Shark Attack’ è solo una conferma delle sonorità a cui fin dagli esordi la band ci ha abituato.
“Shark Attack”, esplosiva così come su ‘Sea Eternally Infested’, irrompe burrascosa con il suo speed/heavy metal lanciato ai duecento all’ora. Ma è l’operato del nuovo vocalist ad essere sotto le luci dei riflettori, visto che l’EP in questione serve proprio per presentarlo, e bisogna purtroppo dire che la prova di Kinnall dietro al microfono è sufficiente e poco più, assestandosi un passo dietro a Val Shieldon ma comunque più in alto rispetto a Johnny Thunder, storico vocalist della band per quasi un decennio. È anche vero che potremo saggiare meglio la potenza del nuovo cantante solo su brani espressamente scritti su di lui, piuttosto che su questi brani “già confezionati” per il precedente disco, ma la sensazione è che i limiti ci siano eccome. “Ride to the Light” rallenta leggermente la corsa a favore di un heavy non meno robusto, dal gusto melodico, ma che alla lunga appare inconcludente e troppo ripetitiva. “United”, inno sugli stessi Anguish Force e sulla loro unione, è un heavy stra-classico che anche in questo caso non raggiunge livelli superiori alla sufficienza, mentre leggermente meglio è “The Island that Doesn’t Exist”, brano che senza scomodare tempi ultra-veloci si snoda ben sostenuta sulle atmosfere di ‘Sea Eternally…’. La sezione bonus track si apre con “Rage”, una buona prova già più carica e più combattiva, quindi continua con una versione live di “Cause of Death” dove possiamo saggiare la carica dal vivo della band. Nonostante una qualità da live, in questo frangente l’operato di Kinnall risulta più incisivo e aggressivo, tanto che possiamo azzardare e dire che il nuovo cantante riesce a dare il meglio sulle assi del palco piuttosto che in studio. Ci auguriamo che dopo l’esperienza di questo EP possa dunque anche in fase di registrazione dimostrare la stessa carica distruttiva, necessaria per una band come gli Anguish Force.
A conti fatti questo ‘Shark Attack’ rimane dunque un EP indicato solo ed esclusivamente ai fan della band e a coloro che vogliono dare un primo ascolto al nuovo acquisto della formazione. Purtroppo non è l’EP che ci aspettavamo dopo un disco come ‘Sea Eternally Infested’, ma siamo sicuri che la band potrà tornare su quei livelli appena avrà rodata a dovere la nuova line-up.