Rispetto al precedente album la formazione è cambiata per ben tre quinti: accanto al mastermind LGD e al singer Johnny Thunder troviamo ora Rudymental al basso assieme a Richard e Lukas Hupka (rispettivamente padre e figlio) a completare la lineup.
Quanto di buono era stato fatto col precedente lavoro viene qui bissato e migliorato e il gruppo mostra di aver trovato la formula giusta per comporre album di indiscutibile qualità: il songwriting si rivela sempre vario ed ispirato, grazie alle svariate influenze (ottantiane, s’intende) presenti; mentre il lavoro dei singoli è quanto mai funzionale, preciso ed impeccabile, a partire dalle trame tessute dalle chitarre di LGD e Richard fino ad arrivare alla terremotante prova dietro le pelli del diciottenne Lukas che, assieme a Rudymental, crea una sezione ritmica a dir poco devastante. Dopo un breve intro si parte diretti con la titletrack, classico brano alla Anguish Force dove il violento riffing viene accompagnato da un tappeto di doppio pedale su cui si poggiano le melodie vincenti create da Johnny (che ad ogni disco sfodera prove sempre migliori). La successiva “A Witch With A Mirror”, brano più classicamente heavy, potrebbe essere il classico singolone, data la velocità con cui si stampa in testa grazie ad un ritornello azzeccatissimo.
I cinquanta minuti di durata scorrono via che è un piacere grazie a sonorità varie che tengono sempre alta la tensione dell’ascoltatore: si passa così da vere e proprie bordate speed metal come “House Of Death” e la conclusiva “The Rope Hangs Again” a brani più classicamente heavy come “Lying Body On The River”. Ma c’è anche spazio per rimandi alla scena tedesca che fu (quella dei primi Helloween e Gamma Ray); e la stupenda e melodica “Dragons Through The Rainbow” è la perfetta dimostrazione della coesione di un gruppo che sa trovarsi sempre a proprio agio qualsiasi sia la musica suonata.
Quanto di buono abbiamo ascoltato finora viene accompagnato da un’ottima produzione, retrò al punto giusto ma completamente al passo con gli standard attuali, fattore che aiuta non poco a rendere questo “Atzwang” uno dei migliori album di metal classico dell’anno. Da parte mia consiglio l’ascolto a chiunque non sia mai stanco di fare del sano headbanging grazie ad un disco diretto e senza fronzoli che spero possa essere il viatico per il giusto riconoscimento che gli Anguish Force meritano grazie alla loro totale dedizione alla causa del metal.