Non è da tutti uscire con due dischi, suonare e addirittura organizzare un proprio festival in soli due mesi, ma gli altoatesini Anguish Force paiono inarrestabili e si ergono a veri alfieri e difensori del metal made in Italy. Noi di Entrate Parallele non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di poter scambiare quattro chiacchiere con ben quattro elementi del gruppo (Luigi “LGD” Guarino, Rudymental, Richard Hupka e Lukas Hupka) a proposito di tutti questi impegni, riuscendo anche a cogliere qualche anticipazione per quel che verrà. Buona lettura.
Ciao ragazzi e benvenuti sulle pagine di Entrate Parallele. È appena uscito il vostro ultimo lavoro “Atzwang”, un concept basato su fatti di cronaca nera avvenuti proprio nell’omonimo paesino a nord di Bolzano (Campodazzo in lingua italiana, n.d.r.). Volete presentarlo ai nostri lettori, raccontando magari qualche aneddoto su queste vicende?
(Richard) L’ultimo album si può considerare oltre che come un concept anche come un vero e proprio libro di storia su fatti di sangue realmente accaduti a partire dal passato remoto fino ad arrivare al presente e proprio in questo momento ci troviamo seduti in un luogo carico di significato (un arco in pietra a quanto pare maledetto, n.d.r.). Il tutto strettamente legato al metal classico anni ottanta, che è il genere a cui siamo fedeli, attualizzato con una produzione al passo coi tempi.
(Lukas) Beh, sicuramente c’è stato un notevole miglioramento della resa sonora grazie ad una migliore consapevolezza a livello di mixaggio, oltretutto i nuovi pezzi sono tutti di qualità elevata.
(Rudymental) In effetti per questo lavoro abbiamo puntato fortemente sul migliorarci rispetto all’album precedente come produzione. Il nostro obiettivo è migliorarci costantemente a partire dal prossimo album, che è inutile nascondercelo, è già praticamente composto e speriamo che veda la luce fra un paio d’anni.
Avete modificato la tecnica di produzione magari cambiando studio di registrazione?
(Rudymental) Noi cerchiamo sempre di mantenere lo stesso studio però cercando un miglioramento costante dei suoni, ascoltando sempre i lavori precedenti per ottenere sempre un risultato migliore, senza essere troppo influenzati da altri e ben consapevoli di ciò che vogliamo ottenere. Questo si può notare col cambiamento che c’è stato fra le prime uscite targate Anguish Force rispetto agli album attuali; questa differenza verrà ancor più estremizzata nel futuro album che sarà ancora più raffinato a livello musicale, dato che oltre alla qualità del songwriting puntiamo molto anche alla qualità sonora.
(Luigi) Ovviamente c’è anche l’apporto del fonico che mette la sua esperienza al nostro servizio soprattutto a livello di arrangiamenti anche se noi ci presentiamo per registrare con le idee chiare e ben definite, poi magari il disco viene mixato in un altro studio qua vicino, però la maggior parte del lavoro viene fatto ‘in casa’: dunque è un album Atzwang al cento per cento.
Oltre ad “Atzwang” è uscita anche la seconda raccolta “RRR”, ce ne potete parlare e magari dirci anche cosa significano le tre “R” del titolo?
(Luigi) Le tre “R” hanno molteplici significati, tanto che potrebbero essere anche cinque o sei: riesumate, recuperate, riregistrate, riarrangiate, revisionate…
Già la prima raccolta fu una grande soddisfazione per noi, però avanzavano molti pezzi da demo più recenti e addirittura delle canzoni già composte ma mai pubblicate e allora abbiamo pensato che fosse bello poterle riportare alla luce in una veste migliorata e attuale. È stato un lavoro al contempo anche molto duro poiché in contemporanea eravamo molto concentrati sulla lavorazione di “Atzwang”.
(Lukas) È stato bellissimo vedere come brani registrati anche malissimo abbiano trovato ora ciò che si meritavano. All’inizio ero un po’ scettico, ma man mano che andavo in studio e sentivo il procedere dei lavori mi sono reso conto della bontà del risultato, che rispecchia appieno lo spirito che animava i vecchi Anguish Force.
Avete sempre avuto numerosi cambi di lineup nel corso della vostra carriera; con i due nuovi membri pensate di aver trovato la quadratura del cerchio?
(Luigi) Se ti guardi attorno potrai notare come nella maggior parte dei casi ci siano un sacco di problemi di lineup. Le band a tre o quattro elementi hanno sicuramente meno problemi, ovviamente più persone ci sono e più si devono affrontare delle difficoltà. Noi cerchiamo il più possibile di arrivare ad ottenere una stabilità e in questo momento ti potrei proprio dire che è così però non si sa cosa potrebbe accadere già domani. Nel corso della nostra carriera abbiamo avuto dei componenti che non hanno più potuto suonare a causa di impegni lavorativi o familiari anche gravi o semplicemente perché non hanno messo la musica al primo posto; tutte persone con cui siamo comunque rimasti amici e le cui scelte sono sempre state giustamente rispettate.
Alla chitarra e alla batteria troviamo due nuovi ingressi nella famiglia Anguish Force: Richard Hupka e Lukas Hupka, rispettivamente padre e figlio. Volete presentarvi ai nostri lettori.
(Lukas) Ciao a tutti, io sono il giovane del gruppo dato che ho appena compiuto diciotto anni. La mia influenza principale è i Megadeth, seguiti a ruota da Metallica e Slayer e in generale da tutta la scena thrash metal. Come musicisti mi ispiro a Mike Portnoy, Nick Menza, Dave Lombardo, Lars Ulrich e tanti altri che non sto qui ad elencare.
(Richard) Ciao, io sono il chitarrista ritmico del gruppo e ho delle influenze molto più eterogenee, partendo dal rock degli anni settanta fino ad arrivare al metal anni ottanta: Pink Floyd, Deep Purple, Led Zeppelin, la NWOBHM in generale, fino ad arrivare a Metallica e Megadeth (passione per questi ultimi che ho trasmesso al mio pargolo, ahah). Sono dell’idea che la melodia sia la base fondamentale per comporre e trovo che Dave Mustaine sia l’esempio perfetto nel rappresentare questa frase. Io credo molto negli Anguish Force e spero che la nostra collaborazione possa durare a lungo dato che sennò non sarei entrato a far parte della band.
In un lasso di tempo relativamente breve avete fatto uscire una buona quantità di prodotti. Com’è stata la risposta da parte del pubblico?
(Luigi) Prima di tutto ti posso dire che gli ultimi album hanno venduto molto più dei primi lavori. In seconda battuta ci terrei a chiarire che le due raccolte “RRR” vanno considerate come due regali per i fan che spesso ci chiedevano questo materiale ormai introvabile. Calcola che i due full-lenght hanno tre anni di distanza e il singolo “Cry Gaia, Cry” del 2010 era un prodotto che veniva venduto a pochi euro e che comunque conteneva il nostro tributo a Ronnie James Dio (“The Mob Rules”), tre videoclip e l’inedita “Hate Is Born”, canzone che molto spesso i fan ci chiedono di suonare e magari prima o poi esaudiremo anche questa richiesta. E dopo tutto questo discorso posso dire che il pubblico ci ha dato ragione.
Avete accennato che avete già molte canzoni pronte per il nuovo album, volete anticiparci qualcosa?
(Luigi) Ti accenniamo molto poco, ahah! Anche il nuovo disco sarà un concept, e sarà basato su tematiche completamente diverse da quelle trattate finora: sarà focalizzato esclusivamente sul mare. Inteso sia come storie epiche greco-romane classiche (Poseidone…), ma anche tragedie, leggende, mitologia, catastrofi… però è presto per aggiungere altro.
Dato che agli ascoltatori piace sempre etichettare le band, voi come vi definireste?
(Luigi) Noi ci consideriamo dei defenders. Io in gioventù ascoltavo AC/DC, Iron Maiden, Sodom, Judas Priest, Def Leppard, Malmsteen, Kreator, Metallica, Accept… dunque il risultato, oltre a variare di album in album, è un misto di tutti questi stili, il che rende varia la nostra proposta e la cosa fondamentale è che ci permette di non porci limiti. Le nostre canzoni non sono studiate a tavolino ma cercando di incorporare ogni nostra influenza, difatti non ha molta importanza che ci esca un riff thrash o uno hard rock, l’importante è ricercare una buona melodia e non rumore e caos fine a sé stesso.
(Rudymental) Il nostro scopo è scrivere canzoni non troppo complesse, ma che si possano stampare in testa immediatamente dato che è inutile fare canzoni molto complesse che una volta ascoltate non ti lasciano niente.
Per il terzo anno, siete stati gli organizzatori ed headliner dell’Atzwang Metal Fest. Qual è lo spirito che anima questo festival?
(Luigi) Questo evento lo organizziamo esclusivamente per il metal: dare alle band la possibilità di suonare e al pubblico di potersi divertire, grazie anche all’entrata gratuita e prezzi popolari di cibo e beveraggi. Abbiamo cominciato nel 2008 con un piccolo evento formato da noi, Feline Melinda e Sign Of The Jackal e già in quell’edizione ci fu un buon riscontro di pubblico. Poi ovviamente andando avanti si imparano molte cose sull’aspetto organizzativo e di anno in anno le cose sembrano migliorare.
(Rudymental) La location è ottimale perché piccola e dunque anche con un pubblico non vastissimo si riesce a riempire facilmente il posto facendo divertire le band. Ormai non servono più gli spazi enormi dove il contatto col pubblico è nullo e la presenza di un non enorme quantitativo di pubblico renderebbe desolante la situazione. Noi come organizzatori cerchiamo sempre di rispettare il budget che ci siamo prefissati per non avere poi brutte sorprese, noi non vogliamo né perderci né guadagnarci.
(Richard) Siamo soddisfatti dell’affluenza proprio perché notiamo che la gente si muove sempre meno per i concerti dato che con l’avvento di internet molta gente si ritiene soddisfatta guardando esclusivamente i video su youtube o scaricando la musica.
Come vedete attualmente la scena metal locale e nazionale?
(Rudymental) Ahah, purtroppo ogni tanto c’è qualche problema poiché localmente quando viene organizzato qualcosa c’è sempre un altro evento in contemporanea, e per una realtà piccola come la nostra è una cosa abbastanza incredibile e sarebbe una cosa da evitare poiché non essendo elevato il bacino d’utenza si finisce per disperdere inutilmente il pubblico; converrebbe a questo punto concentrarsi su di un unico evento a settimana in modo da far confluire la gente tutta nello stesso posto, dato che purtroppo anche la gente risente di questa situazione. E sarebbe anche il caso che le band invece che farsi la guerra tra loro si mettessero d’accordo per far aumentare la scena metal, dato che purtroppo il metallaro è una razza in via d’estinzione.
(Luigi) A mio avviso la scena metal ha avuto un notevole calo ma comunque non è neanche da buttare poiché molte band sono formate da ragazzi di 18/20 anni e lo scopo di noi metallari classici è quello di aiutarli ad avere una maggiore esposizione. Poi ovviamente potranno anche essere ingenui e commettere i loro errori com’è giusto che sia vista l’età, però io vedo che credono fermamente in ciò che fanno.
Cosa ne pensate del mercato metal attuale? A nostro parere è veramente intasato da un’infinità di gruppi, che finisce col causare una dispersione degli ascolti.
(Luigi) Ovviamente al giorno d’oggi i gruppi hanno molte più possibilità rispetto a quindici/venti anni fa, dove le poche band locali anche solo per incidere un demo andavano a registrarlo magari in Austria o Germania ed essendo questa un’occasione unica cercavano di sfruttarla al massimo con dei pezzi vincenti, cosa che attualmente non avviene sempre. Negli anni ottanta potevi permetterti di comprare a scatola chiusa gran parte delle uscite sapendo che erano garanzia di qualità. Un’altra cattiva abitudine di noi italiani è l’esterofilia che si manifesta nel supportare qualsiasi gruppo che abbia ormai un nome affermato; è facile vedere un ragazzino con una maglietta dei Manowar perché bella, perché sono noti, ma poi in realtà non conoscono minimamente il gruppo.
(Rudymental) Ormai ci sono molte giovani band che hanno uno studio di registrazione “casalingo” e possono permettersi di registrare tutto ciò che gli passa per la mente, e non sempre il risultato è valido. Purtroppo questo fa sì che magari uscite non di qualità tolgano spazio e visibilità a prodotti davvero meritevoli, mescolando il tutto in un grande calderone. Io personalmente sono contrario alla plastificazione della musica e all’uso smodato della tecnologia e dei computer come mezzo per comporre canzoni in ogni genere musicale, sia esso metal o pop. Oltretutto la piaga del download digitale mi fa notevolmente incazzare perché la gente che scarica il frutto di anni del tuo lavoro non si rende conto che sta commettendo un furto, dato che la band ci mette sia soldi che impegno in ciò che fa.
(Richard) Ormai molte band possono permettersi facilmente di fare un CD o registrare canzoni, ma la qualità dell’album e la promozione dello stesso sono cose difficili da ottenere. Internet è stato sia positivo che negativo proprio per questi fattori. Per quanto riguarda le band già affermate si può notare come ormai per riempire gli stadi propongano sempre il repertorio più datato a discapito delle cose più recenti che spesso non sono a livello degli anni d’oro; vedasi ad esempio l’ultimo tour dei Metallica.
Luigi e Rudy, nel 2004 avevate debuttato col side project Urban Violence. C’è qualche novità per quanto riguarda questa band: date, nuove composizione, eccetera?
(Luigi) Dopo quasi dieci anni d’inattività ci siamo incontrati con elementi nuovi e altri della prima formazione ed abbiamo cominciato a fare delle prove. Ovviamente ora il tempo è molto diminuito a causa degli impegni con gli Anguish Force, che sono al momento la priorità; stiamo comunque componendo molti pezzi nuovi e ristudiando i vecchi per poter magari presentarli in sede live e se tutto va per il verso giusto, riuscire fra un paio d’anni a pubblicare un nuovo album.
(Rudymental) Questo è un progetto nato per gioco e difatti non è mai stato fatto un concerto proprio perché era un nostro sfizio personale e gli Anguish Force già allora erano la priorità. All’epoca era il nostro progetto thrash core per sfogarci; ora ci siamo detti “perché non riprovare?” anche perché speriamo di incidere in non troppo tempo un nuovo lavoro.
Siamo arrivati alla fine, grazie per la disponibilità che ci avete dato. È stato un vero piacere chiacchierare con voi, e vi lasciamo lo spazio per concludere come meglio credete.
(Luigi) Innanzitutto ci tenevo a ringraziare la nostra manager Deborah, una persona che nonostante lavori usa tutto il suo tempo libero per promuovere/aiutare la band. Noi speriamo di fare sempre di più e sempre meglio; di riuscire ad organizzare altri eventi simili all’Atzwang per supportare altre band e la scena metal in generale perché è l’unico modo per farsi sentire come metallari. Un saluto a tutti i lettori di Entrate Parallele e speriamo di vedervi tutti sotto ad un palco.