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Gli Dei dell’heavy metal sono di casa a Bolzano. La città e la regione tutta vantano un bel passato in fatto di band borchiate. Ma anche il presente non è niente male.

Gli Anguish Force giungono al loro terzo platter, un concept album basato sulla gloria dell’antica Roma. E quel che è più interessante è che il sound scelto dai nostri omaggia gli ’80s in tutto e per tutto, attitudine, produzione, songwriting. Gruppi come questo sono sempre i benvenuti su Stereo Invaders. Ne abbiamo parlato col fondatore LGD, ascia sanguinaria degli Anguish Force.
– Salve a tutti e grazie di aver accettato questa intervista. sulla webzine ho recensito il vostro album e la mia impressione è stata senza dubbio positiva, dunque innanzitutto complimenti!

– Grazie di cuore, mi fa piacere che ti sia piaciuto!

– “III: Invincible Imperium Italicum” è il vostro terzo album, come lo descrivereste a chi ancora non conosce la band, e in che modo ritenete di essere progrediti rispetto alle precedenti release?

– Intanto si tratta del nostro primo concept, poi credo di poter aggiungere che la band dimostri molta più maturità negli arrangiamenti senza però scalfire minimamente la sua natura di proporre pezzi molto diretti e dotati di melodia. La direzione musicale spazia dall’heavy al thrash passando per il power e per lo speed. Dunque, chi ci apprezzava prima, ha potuto constatare un salto di qualità mentre molti nuovi fans, che prima neanche conoscevano la band, hanno avuto l’occasione di rivalutare anche i nostri precedenti album. La produzione, che ammetto essere forse un pò troppo retrò per gli standard attuali, conferisce comunque al disco quel pizzico di fascino in più, cosa che soprattutto i defenders più intransigenti hanno saputo apprezzare.

– L’album è dedicato alla gloria capitolina, con tanto di Colosseo in copertina. come è nata questa scelta in seno ad una band dell’area di Bolzano? certo non vi si può tacciare di leghismo ….

– Credo che il fascino dell’antica Roma sia una cosa che coinvolga chiunque. Si tratta dell’impero più importante della storia. I suoi eserciti avevano un’organizzazione che è tuttora d’esempio per le forze militari di tutto il mondo. I romani hanno portato la loro grande cultura anche fuori dai confini europei e la stessa Hollywood se ne esce ogni tanto con qualche nuovo colossal per renderle in qualche modo omaggio. Detto questo, credo che non sia così strano che una band dell’estremo nord come noi abbia affrontato questo argomento, anzi, siamo aperti a narrare in futuro le gesta di altri storici imperi del passato. E’ chiaro, che per noi che siamo italiani, parlare dell’antica Roma, ci dia un pizzico di orgoglio.

– Come siete entrati in contatto con la label My Graveyard Productions?

– Tutto è cominciato quando al boss della label (Giuliano, che approfitto in ogni occasione per ringraziare ed elogiare per il suo totale impegno e devozione alla causa dell’heavy metal), entrò in possesso del nostro singolo “Defenders United” uscito nel 2006. Ci contattò e ci fece i complimenti perché’ era rimasto entusiasta della title-track dell’EP e da lì in poi nacque la collaborazione con la My Graveyard. Grazie a tutto ciò, il nostro nome e la nostra musica ha avuto molta più visibilità che in passato.

– Conoscete gli Alltheniko, appartenenti al roster della label? Idealmente mi pare che le due band possano essere accomunate da un certo spirito in comune di devozione per il metal genuino, sincero e appartenente alla decade degli anni ’80, che ne pensate?

– Penso che hai colto nel segno. Ho il loro CD e penso che la loro dote migliore sia appunto suonare heavy/thrash perché innnazitutto sono innamorati follemente di questo genere come lo siamo noi. Il metal deve venire dal cuore, solo così sarà sempre genuino. Penso che finché ci saranno in circolazione gruppi così, i gloriosi ’80 non finiranno mai.

– Personalmente ritengo il vostro album una boccata d’aria fresca. In giro ci sono tante produzioni (anche italiane) talmente super pompate e muscolari da risultare di “plastica”, incredibilmente ricche, barocche, arrovellate … “III: Invincible Imperium Italicum” è semplicemente un heavy metal album, diretto, essenziale, potente, quello che serve insomma!

– Questo è il migliore complimento che tu potessi farci perché hai elencato esattamente quello che era nostra intenzione raggiungere. L’album non è solo heavy, solo thrash o solo power metal. Ha tutte le nostre influenze miscelate senza preoccuparsi troppo di apparire a tutti i costi omogeneo. Tanto per farti un esempio, le ultime 3 canzoni dell’album sono nell’ordine: speed/thrash, hard rock e power. Riguardo alle produzioni troppo pompose, ritengo che in un album metal, la maggior parte delle canzoni debba essere diretta, sennò si perde in aggressività.

– In sede di recensione ho fatto riferimento agli Helloween pre-Kiske, ai primi Metallica, Rage e Destruction, agli Exciter, ai Blind Guardian, e ai White Skull. In effetti quali ritenete essere i vostri numi tutelari, o semplicemente le band che vi appassionano di più?

– I primi 5 nomi che hai elencato sono stati fondamentali, ma non dimenticherei altri grandi quali Iron Maiden, Slayer, AC/DC, Sodom e soprattutto il grandissimo e unico Yngwie Malmsteen. poi però ci sono bands meno famose che hanno contribuito molto. Tanto per citarne alcune parlerei di Paradox, Grim Reaper e Maniac.

– Quali responsi state ricevendo per l’album da parte di media e pubblico?

– Come ti dicevo precedentemente, i defenders sono quelli che più di tutti hanno dimostrato di gradire l’album, anche se canzoni molto true ma molto melodiche come “Ride The Brave”, “The Silence After The War” o “Follow The Rainbow” hanno catturato l’attenzione anche di persone che non definirei dei metal fans. I media ci hanno definito in generale una band con un grosso potenziale e noi faremo di tutto per migliorare sempre di più.

– Intendete supportare dal vivo il disco con qualche data lungo la penisola (e oltre)?
– Abbiamo già fatto diversi concerti e partecipato ad alcuni festival di discreto spessore. Altre date sono in programma e se tutto va bene, faremo in modo di allargare il nostro campo d’azione dal vivo e suonare sempre di più. Molti fan ci scrivono perché vorrebbero che suonassimo nella loro città e a queste persone, che innanzitutto ringrazio di cuore, prometto che se potremo li accontenteremo tutti.

– Come giudicate l’odierna situazione della scena metal italiana? Intendo locali, promoter, rapporti tra le band, professionalità degli addetti ai lavori, pubblico, media, etc.

– Sicuramente la situazione è decisamente migliore che negli anni ’80. Le band dimostrano spesso molta fratellanza e collaborazione e questa è una cosa che mi fa molto piacere. Ormai l’heavy metal, che lo si voglia o no, ha resistito alla prova del tempo e ci sono sempre più concerti in giro. Bisogna lavorare tutti insieme per far sì che la situazione migliori sempre di più.

– Angolo dell’umiltà: un pregio ed un difetto degli Anguish Force…

– Il pregio sta nel fatto che, visto che al posto del sangue nelle mie vene scorre del metallo liquido, non tradirò mai i fans degli Anguish Force. Il difetto potrebbe essere che la formazione non è stata mai stabile al 100% e che la cosa si è poi rispecchiata anche sui lavori in studio. Lo dimostra, che io (LGD appunto) sia l’unico componente della formazione originale, oltre che il fondatore della band. Posso comunque rassicurare chi sta leggendo che molti problemi del passato sono stati risolti e che la formazione tende a stabilizzarsi sempre più.

– Prossime mosse degli Anguish Force?

– Abbiamo girato altri videoclip. Alcuni di questi sono visionabili sul nostro MySpace e altri su Youtube. Il nostro quarto album “Created 4 Self-Destruction” è ormai completato, manca solo il mixaggio finale. Anche qui si parla di un concept, più precisamente sulla fine del mondo. Non ho dubbi che si tratti del nostro album più completo e probabilmente anche del migliore. Dal punto di vista della produzione sono stati fatti dei passi da gigante. Stilisticamente parlando, in mezzo alle inconfondibili sfuriate speed/power/thrash che ci hanno sempre caratterizzato, c’è una suite lunghissima che ha richiesto un sacco di lavoro ma che credo ci ripagherà. Inoltre, abbiamo cominciato a registrare anche del materiale che avevo scritto a cavallo del periodo 1988/1997 e che per troppo tempo era rimasto nel buio. Si tratta di alcuni pezzi che erano finiti nei nostri demo a partire dal 1998 ma specialmente di tracce completamente inedite, che rivisitate e riassemblate produrranno un CD commemorativo che non saprei proprio dirti quando uscirà. Di certo posso anticiparti che alcune di queste tracce le suoneremo presto dal vivo. Ultimamente ho scritto tantissima musica e gran parte del nostro quinto album è’ già in un cassetto e pronto ad essere registrato, ma non voglio anticipare nulla, perché è decisamente prematuro parlare di questo.

– Qualcosa che non vi ho chiesto e che invece i lettori dovrebbero sapere?

– Non ci hai chiesto la data del nostro prossimo concerto. Si tratta di un minifestival in stile ’80s che faremo il 28 novembre a Brunico in compagnia dei nostri amici e conterranei Feline Melinda. Naturalmente siete tutti invitati.

– Ok, grazie della vostra disponibilità e a presto su queste pagine!

– Grazie a te e metal forever!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!